Neuroma di Morton
Il Neuroma di Morton è il dolore presente nella zona tra 3° e 4° metatarso, irradiato alle corrispondenti dita del piede. Il dolore coinvolge tutta la gamba e può causare crampi molto dolorosi. Il Dott. Andrea Scala ha abbandonato l’uso della diatermia, dagli esiti incerti e cura il Neuroma di Morton eseguendo un intervento chirurgico in grado di liberare il nervo ingrossato dalle aderenze e dall’ infiammazione dei tessuti circostanti. Il periodo di guarigione varia dalle 2 alle 4 settimane.
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Cos’è il Neuroma di Morton
La malattia di Morton è il dolore plantare nella zona del 3° e 4° metatarso. Il dolore è irradiato alle corrispondenti dita del piede. La definizione corretta, secondo alcuni, dovrebbe essere “metatarsalgia di Morton”. L’ecografia e la Risonanza Magnetica repertano (in maniera incostante) un ingrossamento del nervo plantare tra 3° e 4° metatarso (“neuroma”). Colpisce nella maggioranza dei casi il sesso femminile.
La foto mostra il piede cavo (“cavo anteriore”) con una sporgenza plantare dei metatarsi. Questa condizione predispone alla “metatarsalgia di Morton”.
La visione laterale mostra il piede equino: lo spostamento del carico sull’avampiede è un elemento che favorisce la “metatarsalgia di Morton”.
La postura è alterata
Quando la parte anteriore del piede è sovraccaricata, inizia un grande dolore sotto il piede. Le dita e i metatarsi laterali non possono tollerare tutto il peso, le articolazioni, i tendini si infiammano (tendiniti). Le borse sierose si infiammano (borsiti). Il quadro i infiammazione cronica dell’avampiede porta alla sifferenza dell’elemento più fragile e più densibile della regione: il ramo nervoso plantare che si divide in quella zona per dare origine ai nervi interdigitali.
Il dolore è cronico
Il dolore acuto del Neuroma di Morton assomiglia ad una scarica elettrica che si dirige verso le dita. La paziente non riesce a proseguire la deambulazione ed è costretta a togliersi le scarpe. Il massaggio delle dita apporta un momentaneo sollievo. Il dolore cronico è caratterizzato dalla permanenza dei sintomi. La paziente lamenta insensibilità e anestesia delle dita interessate (normalmente 3° e 4°). Gli accessi dolorosi plantari persistono.
La radiografia dell’avampiede non può mostrare il neuroma, ma in alcuni casi, può spiegare come una anomalia del piede può causare il Neuroma di Morton. La radiografia mostra che la paziente è stata operata: l’alluce valgo (freccia rossa) è ritornato, ma purtroppo è anche rigido per l’artrosi. Il 2° dito e il 2° metatarso sono stati compromessi dall’intervento e non funzionano (freccia rossa). Tutto il peso è sopportato dal 3° e 4° metatarso, esattamente dove la paziente soffre per il Neuroma di Morton (cerchio rosso). La foto dell’intervento mostra il nervo plantare ingrossato dalla infiammazione (“neuroma”).
L’ecografia è importante
L’ecografia è molto utile per accertare lo stato di infiammazione della regione metatarsale, l’infiammazione dei tendini, delle guaine e il versamento delle articolazioni metatarsali distali. L’ingrossamento del ramo nervoso plantare dovuto all’infiammazione si definisce neuroma, da non confondersi con il neurinoma, che invece è un tumore e non fa parte della “metatarsalgia di Morton”.
Cura del Neuroma di Morton
INTERVENTO CHIRURGICO
La risonanza magnetica mostra la situazione di infiammazione cronica dell’avampiede, tra 3° e 4° metatarso. La sintomatologia presentata dal paziente era di neuroma di Morton e il paziente ha deciso di intervenire chirurgicamente.
Una minuta incisione consente di accertare la presenza del “neuroma di Morton”.
La risonanza magnetica mostra un quadro di ingrossamento del ramo nervoso in sede plantare tra il 3° e 4° metatarso. Questa è l’immagine classica di massa tondeggiante in sede plantare che accerta la risonanza magnetica.
La paziente desidera essere operata per rimuovere il dolore intollerabile che la perseguita da mesi.
La foto dell’intervento mostra che in questo caso il nervo ingrossato (neuroma) è stato liberato dalle aderenze e dalla infiammazione dei tessuti circostanti che lo comprimevano (intervento di neurolisi).
Dopo aver eliminato la compressione, si vedono i due rami nervosi digitali che si dirigono senza ostacoli e senza vincoli verso le dita del piede.
DECORSO POST-OPERATORIO
Dopo l’intervento il paziente osserva un periodo di riposo. Dopo una settimana si presenta a controllo: appoggia parzialmente il piede a terra aiutandosi con le stampelle. Il paziente usa le stampelle fino a quando il dolore non cessa completamente. Il periodo di guarigione varia dalle due alle 4 settimane.
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L’alluce valgo può essere curato immediatamente, con risultati tangibili e con un pronto recupero delle funzioni motorie.
sandra gianniniTrustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Dopo anni di sofferenze per una grave artrosi alla caviglia destra, dovuta ad un incidente stradale nel 1991, ho avuta la fortuna di essere visitata dal Dottor Scala. Sin dal primo incontro, ho trovato in lui una persona con una preparazione tecnica e professionale che mi ha fatto sentire subito a mio agio e sicura di essermi affidata a lui. Grazie al suo intervento di protesi della caviglia, ho recuperato la funzionalità della stessa e posso finalmente tornare a fare le cose che amo, senza più quel terribile dolore che quotidianamente mi opprimeva. Consiglio vivamente il Dottor Scala a chiunque abbia bisogno di un ortopedico esperto e attento. Grazie di cuore Dottore. Patrizia VendittiTrustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Gentile dott. Andrea Scala lei deve stare bene e continuare la sua professione ancora per tanto tempo. Non deve dare retta alla follia, alla maleducazione e alla violenza di individui che lei non ha nemmeno toccato. Quanta riconoscenza lei riceve dalle persone che lei ha curato ed assistito! Desidero riportare la vicenda di mio figlio che ha 26 anni. L’anno scorso ha avuto un bruttissimo trauma a seguito di una caduta dall’alto, con la rottura delle ossa della caviglia. Non sono stati in grado di curarlo in un ospedale del Nord, dove è accaduto l’incidente. Ma nemmeno un Ospedale di Roma e un grande istituto Ortopedico delle nostre parti hanno compreso la gravità della frattura. Le cure attuate sono state del tutto inadeguate. Solamente il dott. Andrea Scala si è preso la responsabilità di realizzare un intervento delicatissimo. Adesso mio figlio ha ripreso il lavoro ed è tornato a vivere tranquillamente. La mia recensione è stata fatta con tutto il cuore e con molta gratitudine. Donatella LemmiTrustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Mi sembra doveroso scrivere due righe sul dott. Andrea Scala, dopo 13 mesi dalla mia frattura trimalleolare, dopo aver girato in largo e in lungo per diversi ospedali e dicesi " Luminari " italiani senza alcun esito positivo, ieri 23.10.2024 ho avuto il piacere di essere accolta da questo medico chirurgo, che non solo mi ha delucidato su cosa non va nella mia articolazione, ma mi ha RASSICURATA, ILLUMINATA, su decisioni avventate che avrei potuto prendere a breve in merito ad un nuovo intervento. Un professionista che degna di essere ELOGIATO per la sua SAGGEZZA, TRANQUILLITÀ, UMILTÀ e la capacità di trasmettere questo suo SENNO al paziente con un linguaggio chiaro e lineare senza tanti fronzoli, facendolo sentire finalmente un essere UMANO!!! Traspare subito quanto amor proprio mette in questa professione...il lato umano di un medico a mio parere va di pari passo alla sua competenza, lui ha entrambe!!! Non finirò MAI di ringraziare il dott. Scala e chi mi ha portato a conoscenza della sua professionalità. Tornerò da Lei presto sperando che le sue accorte parole possano farmi tornare a camminare come di dovere avendo trascorso 13 mesi da INCUBO!!! Grazie ancora Orazio FuscoTrustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Dopo aver girato e rigirato per anni tanti improbabili professionisti della mia regione sono finalmente giunto a Roma dal dottor Scala che ha prontamente risolto il mio problema spiegandomi in modo chiaro tutte le implicazioni che c'erano dietro. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Elisabetta MannelloTrustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. La mia esperienza con il Dr Scala è stata splendida, mi ha operata il 17 giugno 24 di Neuroma di Morton al piede. Una patologia che per me era diventata estremamente invalidante sia per l'attività giornaliera che per quella sportiva. Sono un medico specialista in chirurgia Vascolare e grazie alla professionalità del Dr Scala e alle sue competenze ho risolto il problema che mi affliggeva da diverso tempo e che era andato peggiorando negli anni, tanto da non riuscire più a utilizzare la scarpa anche con pochissimo tacco. Deve ringraziare il Dr Scala per la sua disponibilità e la sua presenza costante anche nel post-operatorio, cosa che non è scontata, informandosi periodicamente (telefonandomi personalmente) sul mio stato di salute. Rinnovo al Dr Scala il mio ringraziamento. Gianfranco “demonechaos” SantoroTrustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Sono davvero contento di aver trovato un professionista così competente e professionale che sia riuscito a risolvere tutti i miei dubbi e a calmare le mie ansie riguardanti la mia caviglia. La sua conoscenza e la sua abilità nel settore ortopedico mi hanno davvero impressionato. Ho ricevuto un trattamento eccellente che ha superato le mie aspettative. Grazie al dottor Scala ortopedico, mi sento molto più sicuro riguardo alla mia caviglia e consiglierei vivamente i suoi servizi a chiunque abbia bisogno di cure ortopediche di alta qualità.